I libri del passato, scintille preziose
Cerco, fra le pubblicazioni del passato, il vecchio libro di Henri Lhote, “Alla scoperta del Tassili” e ne trovo una prima edizione italiana (del 1959) in una libreria non lontano da casa.
Non vedo l’ora di poterla tenere tra le mani e spero riporti una dedica autografa o qualche segno di vita tra le pagine, per accompagnarmi a conoscerne il precedente proprietario. Un viaggio nel viaggio, penso. Forse era di un viaggiatore sahariano? O di un lettore curioso di mondi lontani, attirato dall’aura estraniante del deserto? Chissà, già vagheggio nuove storie.
Attendo con ansia il volume, immaginandone il colore ingiallito dal tempo, percependone l’odore leggero di muffa, scoprendone l’usura. Il libro arriverà in brevissimo tempo, in condizioni pressoché perfette, a parte i riconoscibili segni del passare del tempo. Lo apro con riverenza e attenzione, non vorrei si scollasse al primo tocco. Esulto di una gioia infantile nel trovare un libro cucito, con il dorso di cotone colorato che spunta agli apici del (prezioso) tomo. La collana “uomo e mito” de Il Saggiatore raccoglie storie esotiche di esploratori che si avventurarono verso terre sconosciute ai più. Erano gli anni Cinquanta e il volume è arricchito da tavole a colori, fotografiche e carte geografiche. Mi sembra di tenere tra le mani un piccolo gioiello e aspetto trepidante di poter viaggiare tra quelle pagine e tra quelle sabbie.
Accompagnerà la partenza verso il deserto del Tassili n'Ajjer, il prossimo viaggio fra i silenzi del Sahara.